martedì 17 settembre 2013

un tumore chiamato normalità


Forse davvero ci sono libri che devono restare tali. Romanzi intraducibili, scogli contro cui si scontrano anche i migliori, dal Cronenberg de Il pasto nudo al Gondry de La schiuma dei giorni. Non che L'écume des jours (titolo internazionale Moon Indigo, vabbuò) sia un brutto film: anzi, è probabilmente l’adattamento più fedele e funzionale che se ne potesse ricavare. Gli attori (non solo Audrey Tautou e Romain Duris, ma anche Gad Elmaleh e Omar Sy) sono azzeccati, alcune idee sono molto riuscite (bellissima la stanza dei dattilografi, strepitosa la scena del comizio di Jean-Sol Partre), sulla validità di altre soluzioni (l’utilizzo pedissequo di alcuni dialoghi che funzionano sulla carta ma molto meno sullo schermo, le animazioni vecchio stile, il topo interpretato da un attore in carne e ossa) si può discutere da qui a infinito, la feroce critica anticlericale e antintellettualistica funziona bene, la colonna sonora (non solo grazie a Duke Ellington) merita l’acquisto. Tuttavia, nonostante la parte drammatica sia decisamente più riuscita di quella iniziale, Michel Gondry riesce a comunicare solo in minima parte le emozioni forti, a volte violente, che suscita l’anarchica, visionaria, bellissima favola per adulti che Boris Vian scrisse nel 1947. Che, naturalmente, dovete leggere se non l’avete già fatto.

5 commenti:

  1. com'è che non mi stupisco affatto? ah, dev'essere perché Gondry non mi piace per un cazzo, forse?
    Tengo buono il ricordo del romanzo e passo.

    (e resto dell'idea che se gli è venuto bene Eternal Sunshine of the Spotless Mind il merito non è suo, ma di Kaufman).
    Ho detto.

    Vado.

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    1. sai che non sono per niente d'accordo con te :D io di Gondry ho schifato solo The green hornet

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    2. no, vabbè, io quello non l'ho proprio guardato. E' che se ripenso a "l'arte del sogno" ancora mi incazzo. Sì, lo so, c'ho i problemi con le favole...

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  2. Segno il titolo del romanzo e recupero quello invece del film, anche se sulla carta quest'ultimo non dovrebbe dispiacermi...

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  3. Che dire, concordo in pieno. A questo punto devo recuperare la lettura del romanzo.

    PS: e dire che "Il pasto nudo" è uno dei miei film preferiti XD

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