martedì 6 dicembre 2011

qualcuno era comunista


Robert Guédiguian invecchiando diventa sentimentale. Dovremo preoccuparci? Mah. Io di notte dormo lo stesso, tuttavia Le nevi del Kilimangiaro, pur essendo un buon film, mi ha lasciato un po’ così. Dirigendo i suoi “soliti” attori (Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan) e ispirandosi liberamente a un poema di Hugo, Guédiguian riesce a raccontare senza lagne e con poche sbavature una storia di crisi, cassa integrazione, mancanza di memoria, ignoranza, sensi di colpa, voglia di godersi quello che si è sudato senza per questo essere accusati di essere borghesi piccoli piccoli. Darroussin dà vita a un personaggio splendido che cita Jean Jaurès, ama l’Uomo Ragno e, di fronte al suo rapinatore, resta più ferito dalla ingiustizia delle parole che dalle botte. Peccato che il tutto culmini in un finale stucchevole e poco credibile, nella forma come nella sostanza.


Nessun commento:

Posta un commento