venerdì 23 settembre 2011

il portiere della notte


Alto, mezzo curvo, quasi calvo, l’uomo scende dall’auto. Muovendosi come un fragile John Wayne al rallentatore o un Jimmy Stewart che si accorgesse di essere vecchio, apre il cancello della villetta, rientra in macchina, fa pochi metri dentro il cortile, parcheggia, richiude alle sue spalle per un tempo che sembra infinito. È quasi entrato in casa quando sente il rombo di una moto. Torna indietro con la medesima lentezza, riapre il cancello, il ragazzo scorreggia un’inutile potenza dall’alto del sellino. Si scambiano un cenno (padre e figlio? nonno e nipote?). Richiude di nuovo, resta appeso per un attimo al cancello, guarda intorno, poi il cielo, quasi a sincerarsi che non ci sia davvero più nessuno.

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