Quando partono le note di Povera patria mi rendo conto che
non è la prima volta che ascolto Battiato dal vivo. Era l’estate del 1992,
c’era questa grande manifestazione con cantanti e attori a partecipare del
dolore, dello sdegno e della voglia di ribellione (almeno così pareva allora)
nei confronti della mafia e di quelle stragi che nel giro di due mesi
avevano cancellato Falcone e Borsellino. Insomma, ora come allora mi commuovo,
tanto. A parte che non è neanche l’unico momento del concerto in cui mi
sciolgo, provateci voi quando ccu tuttu ca fora si mori na' mori stranizza
d'amuri. E poi il grande spettacolo è lui che, vestito
come suo nonno, sembra uno dei giovani truccati da vecchi di qualche moda fa.
Ed è un fantastico mistero la perfetta alchimia con la chitarra di Davide
Ferrario, scatenata ombra rock alle sue spalle, con quella faccia un po’ così, da
strappamutande introspettivo.
martedì 20 settembre 2011
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strappamutande introspettivo avrei voluto inventarla io :-D
RispondiEliminaComunicazione di servizio: se avessimo un appuntamento di sicuro arriverei in ritardo. Fortuna che non ce lo abbiamo!
RispondiEliminauh, sapevo che ti sarebbe piaciuto
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