lunedì 26 settembre 2011

rocchetti e carboni


Lui ha un ciuffo colorato di verde sotto un berretto di cotone grosso, unghie laccate e piedi curati in sandali da donna, lei piuttosto tonda ha un vestito classico da uomo di mezz’età. Scherzano, parlano di ragazzi, ogni tanto si fermano a cantare una canzone quasi fosse una preghiera. Chi dovrebbero essere, non lo so. Troppo vecchio, troppo poco conoscitore di manga. Non va meglio con gli altri, tanti, fermi fuori dalla stazione e poi via, verso la sala dell’albergo che li accoglierà. Riconosco al massimo un Jigen, una Sailor Moon, un pagliaccio di mcdonald’s (ma perché?). Alcuni si spogliano, vestono, truccano cammin facendo, un corteo colorato a metà tra Fellini e Gregg Araki. Chi guarda senza capire, chi con sconcerto, chi sorride, chi si sofferma su un deltoide, una coscia, una scollatura. Gli asiatici, gnanca un plissé.

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