Arriverà anche in Italia, non si sa bene quando. Ci hanno messo prima Il mondo di, come una pezza, come se un nome e un cognome da solo non bastassero a fare un titolo. Misteri dell’idiozia umana, un po’ come diventare vaticanisti in 24 ore o votare il peggiore per settant’anni. Comunque, Arthur Newman potrete tranquillamente evitarlo: l’opera prima di Dante Ariola è noiosetta, vagamante moralista e sbandicchia qua e là come una Panda sulla neve. Un uomo noioso e annoiato, abbandonato dalla moglie e scacato dal figlio, decide di cambiare identità e fare il lavoro che ha sempre desiderato: neanche il tempo di prendere questa decisione si imbatte in una ragazza piuttosto problematica di cui – indovinate? – si innamora. Emily Blunt sta bene nei panni della gnocca alternativa un po’ spostata, Colin Firth è comunicativo come un attaccapanni. Divertente ma non originale l’idea di infilarsi in casa d’altri fingendo di esserne i proprietari (ricordate Ferro 3?), finale più o meno scontato.
martedì 12 febbraio 2013
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uh, che noia.
RispondiEliminafastidio, come una mutanda stretta
Eliminanon ho mai portato mutande strette, ma ti credo sulla fiducia.
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