mercoledì 27 febbraio 2013

kunta kinte inside


Il caso non esiste, m’insegna la ms, e mi sa che ha ragione. Nella sala d’attesa del medico, che alle otto e mezza pullula già di pensionati e casalinghe (santo Ruzzle protettore degli impazienti!), una calabrese inquartata e razzistoide ciancia del “padrone” che non fa più lavorare il figlio il sabato. Poco dopo, mentre rimedio la colazione, la ragazza del forno parlando con qualcuno chiede «È vero che stasera vedi la mia padrona?». Non un capo, un datore di lavoro, al limite chill’ strunz, no, un padrone. Sì, buana: la libertà, che non sia quella di farsi i cazzi i propri, è un concetto che agli italiani proprio non piace.


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