Potevo tirarmi indietro di fronte alla nuova idea-sputtanamento proposta dal Cannibale? Assolutamente no. Dico subito che, essendo spudorato, ho fatto fatica a trovare dieci film che mi sono piaciuti e di cui dovrei vergognarmi (ma di cui, sotto sotto, non mi vergogno). Alla fine, eccoli qua. Niente classifiche, l'ordine è rigorosamente alfabetico. Buon divertimento.
Come scrissi secoli fa, un pastiche
esagerato, kitsch, pop porno, visionario, lisergico, potente, con attori del
miglior teatro inglese, sequenze geniali, sceneggiatura di Gore
Vidal, soldi del patron di Penthouse e regia (fra gli altri) di Tinto
Brass. Se fosse stato girato da Derek Jarman l'avrebbero già rivalutato. Da vedere nell'edizione integrale da 153 minuti.
Thrillerozzo più torbido che erotico
(dunque vedibilissimo da me poco più che bambino sulle tv
private che lo mandavano in continuazione).
Fabio Testi è un prof che se la fa con una studentessa. Quando un maniaco comincia ad ammazzare le altre allieve, la polizia pensa sia lui il colpevole. Regia del mitico Massimo Dallamano.
Sull'onda del successo del remake di È
nata una stella, Luigi Cozzi realizza un film che con quell'altro non c'entra
pressoché una minchia, se non per la stella nel titolo. Melò
strappalacrime con Pamela Villoresi che, già strehlerissima a
teatro, qui - a dispetto dell'orrenda locandina – gioca alla malata terminale parolacciara e giovanissimamente gnocca di cui si innamora un musicista scrauso in cerca di redenzione. Amen.
Come ho detto di recente, un piccolo
colpo di genio forse inconsapevole, probabilmente l'ultimo Paolo
Villaggio meritorio di essere ricordato. Con Gigi Reder che fa Filini (lo so, non è un film di Fantozzi, ma non fatevi troppe domande), Edmund Purdom (mica cotiche)
nel ruolo del vampiro e Ania Pieroni (allora amante conclamata del gran capo pre-Hammamet) prima del ritiro dalle scene. Dirige Neri Parenti.
Nutro un'autentica passione per il
programma tv di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli. E continuo a
sostenere che il loro primo film (sul secondo stendiamo un velo
pietoso) sia sì una cosina, ma tanto divertente e tutto sommato ben
costruita.
Ecco, se qualcuno mi chiedesse «Qual è
il tuo teen horror del cuore?» risponderei senza esitazione «Il
film dei fratelli Chiodo». Come non amare questi alieni vestiti da
pagliacci che sparano popcorn, imbozzolano la gente nello zucchero
filato e muoiono se li colpisci sul naso?
Mafia! (1998)
Ultimo film da regista di Jim Abrahams,
è... una parodia sui film di mafia. Mi aspettavo una stronzata, mi
sono ricreduto. Battuta chiave: «Io non sono mio padre, Diane, e
neanche tu sei tuo padre. Se fosse così, quello che abbiamo fatto
stanotte sarebbe legale solo in Arkansas».
Undici anni prima dell'imbarazzante
saga firmata Tim Story, la factory di Roger Corman realizza, con
effetti speciali anni Sessanta, un film sicuramente migliore di
quello benedetto dalla Marvel. Se il Dottor Destino è pessimo, la
storia tra Ben e Alicia è bellissima e si respira aria di Freaks.
Classico filmone di Natale, con
mezzasuora babysitter che finisce per innamorarsi del barone vedovo e
carico di bambini più o meno insopportabili. Sarà per Julie
Andrews, ma io lo rivedo sempre con un segreto (ormai mica tanto),
sottile piacere.
È inutile: Massimo Boldi vestito da
suora che piange strillando «Non sono mia sorella, non sono mia
sorella» mi ha sempre fatto morire. Enrico Oldoini dà ossigeno ai
personaggi creati dai Vanzina e tira fuori un sequel che è quasi una
sorpresa. Datatissimo, ma strappa ancora un po' di risate.