venerdì 17 gennaio 2014

quando si muore si muore soli


Film di uscita natalizia che parla di morte in modo che questa, forse, per un attimo, sembri avere un senso? La cosa mi intrigava, ma i giudizi troppo positivi di solito mi danno le vertigini. Sarà per questo che Still life (titolo bellissimo e ambiguo al punto giusto, sottigliezze che ringalluzziscono il cinefilo snob che giace sotto la cenere) l'ho visto con l'arrivo del nuovo anno. Ed è stato ammmore. Per metà è merito di Eddie Marsan, tristanzuolo impiegato del comune di Salcazzuth che ridà dignità ai morti dimenticati, Joe contro il vulcano dal fisico fantozziano e la maschera di uno che non ha mai conosciuto gioia, interpretazione magistrale. Ma in realtà funziona pressoché tutto nella costruzione della storia, persino il finale (non la scena finale, perfetta, che a me ha commosso ma che alla mia vicina di fila ha causato pianto e stridore di denti) che un po' melodrammatico è, e che, naturalmente, non vi racconto. Avercene di film così, a pacchi, natalizi e non.

11 commenti:

  1. Bello bello bello bello bello.
    Solo la scena finalissima un filino troppo consolatoria, ma è un dettaglio.
    Bello. :-))

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    1. mah, sarà anche consolatoria, ma io l'ho trovata molto azzeccata e poetica. poetica in senso buono, s'intende ;)

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    2. A casa mia poetica si usa solo in senso buono... ce n'è uno cativo cativo? :-D

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    3. quando è usato nelle sinossi dei programmi festivalieri, di solito indica robe letali

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  2. Anche questo ce l'ho nel programma del cineforum. Mi preparo, allora!

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  3. Lacrimoni anch'io, ma visti i nasi soffiati in sala non ero la sola :)
    Film davvero speciale!

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    1. io, che di solito sono peggio di una prefica, devo dire che stavolta mi sono abbastanza contenuto :)

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  4. Sono molto, molto curioso. Di questo film leggo solo meraviglie.
    Comunque, grande citazione nel titolo.

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  5. Non dico nulla, primo perché sennò mi rimetto a piangere. E secondo perché se qualcun altro passa di qui e non ha ancora visto il film, esageriamo col fomentarlo e non va bene. Però, insomma, ci siamo capiti.

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