mercoledì 30 giugno 2010

che ci faccio qui?


In una stanza per venti comode persone si sta in cinquanta come a Rimini d’estate. Non so neanche se dovrò dire qualcosa, ma mi dicono basti tenere le orecchie aperte, o almeno parte del cervello collegato. Chi tira le fila sembra l’ultimo Marlon Brando, mi fa notare la mia vicina. Se facciamo il gioco delle somiglianze, però, preferisco quella Emmanuelle Bèart in miniatura che sembra nascondersi all’ultima fila come a scuola. A proposito, chi parla adesso doveva essere la secchiona del liceo: recita a mitraglia un discorso mandato a memoria, a guardare come gesticola si direbbe respiri con le ascelle, forse con le mani. La mente divaga a lavori più urgenti, al pensiero della cena che ci aspetta, al concerto che non sentirò, a idee erotiche per il weekend. Un inizio di erezione batte però in ritirata alla visione di uno dei più giovani del gruppo: mentre si picchietta allegramente il pacco, sfoggia dei fantasmini neri sotto mocassini da vecchio. Dio ti ringrazio per avermi fatto splendido quarantenne.

lunedì 28 giugno 2010

scusi dov'è il bdcdB?


Il quartetto sembra uscito da una brutta copia di un film dei vanzina. Il musicista (ma chi cazzo è? l'ho visto, lo so, ha davvero suonato con almeno uno di quelli di cui ha parlato) se la tira ricordando che carattere di merda avesse Faber e come sia meravigliosa invece Elisa. La compagna (?) praticamente tace. Accanto a lei, una che potrebbe esserle sorella se non fosse che si è rifatta qualsiasi cosa, forse anche il buco del culo. È agitata, domani dovrà andare per lavoro a un evento (che poi scopro essere la presentazione dell'autobiografia del giovane cantante sardo il cui successo continua a essere un mistero, Giacobbo aiutaci tu!) e non sa come arrivare coi mezzi pubblici nella triste libreria del tristo centro commerciale del mesto bdcdB che di buono ha solo il cinema. Il suo compagno (?) praticamente tace. Chissà se finisce a coppie incrociate, come in Harry ti presento Sally.

domenica 27 giugno 2010

a jane campion


Regista amata
campi fioriti
eccentrici vestiti
ragazza emancipata
poeta emaciato
tabù vittoriani
fulgida stella
romantico fallimento?

S.B.

mercoledì 23 giugno 2010

se c’è a chi interessa cos’avrebbe scritto la gelmini perché non dovrebbe esserci qualcuno disposto a leggere il mio post?


Ci ho pensato seriamente. Beh, quasi seriamente. Sì, insomma, che tema avrei fatto? Le foibe direi di no, e nemmeno i giovani e la politica. Competenze storiche che non avevo all’epoca e che tutto sommato difettano anche mò. La ricerca della felicità è il modo migliore per non essere felici, o almeno credo. Sul ruolo della musica avrei potuto gigionare per la lunghezza di un post, e poi? No, decisamente mi sarei buttato sulla letteratura. Uno dei due bei pipponi della serie “leggimi e capisci quanto me la tiro”: o il libro della formazione (a 18 anni cos’avrei risposto? boh, i romanzi fondamentali li ho letti tutti dopo) o quell’affare sui piaceri dal sesso al dolore. A meno di non cacciarmi nella più ingiustamente sottovalutata (e non c’è ironia) delle tracce: siamo soli nell’universo? Sarei partito da Mission to Mars (anche lui bello e sottovalutato) giù giù fino a smontare vari cliché, quindi chiosando con un interrogativo: se gli extraterrestri sono davvero intelligenze superiori, perché cazzo dovrebbero contattarci?

martedì 22 giugno 2010

t’avessi preso prima (mò sarei in pensione)


In anteprima assoluta, i migliori temi della maturità 2010.

Il candidato indichi quali sono stati i libri e gli autori che ne hanno determinato la formazione.
Sacuramanta al labra ca pià m'ha sagnato à stata Tra matra sapra al cialo, ca quanda gliel’ha ragalata al mio fadanzato ma l’ha tirata diatra. Ara c’ho dua panti in tasta.

Piacere e piaceri dal sesso al dolore, da D'Annunzio a Leopardi
Improvvisamente il Carducci si staglia nel panorama del Novecento. C’è Pascoli che preferisce le cose piccole, eccolo in campagna a cercar merda di galline. Il Leopardi è amaro. Foscolo è passionale D’Annunzio decadente Verga realista Pirandello prematuro.*

La Musica, diceva Aristotele, non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poichè può servire per l'educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo.
Sono sostanzialmente d’accordo con lei, professore.*

Siamo soli?
Perché, che me devi da dì?

La ricerca della felicità
Io kuel film lò visto kon Asia e Gionatan e Maicol e abbiamo pianto tanto. Minkia kuanto è fico Will Smith!

Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica: parlano i leader
Nel leggere gli scritti a corredo della traccia, mi duole constatare (cosa che farò presente ai principali organi di stampa) che tre su quattro dei leader citati (Togliatti, Giovanni Paolo II, Moro) sono storicamente noti come pericolosi comunisti. Meglio sarebbe stato se accanto all’indimenticato Duce aveste aggiunto due righe dell’apprezzabile Hitler ma, soprattutto, del nostro amato presidente del Consiglio che ha da sempre a cuore il futuro di noi giovani.

* intramontabile Stefano Benni da Comici spaventati guerrieri

lunedì 21 giugno 2010

prima del calcio di rigore


Una pompa di benzina fantasma fra strade deserte: potrebbe essere l’America di Wenders, invece siamo da qualche parte intorno a Taranto. L’uomo, che non è Harry Dean Stanton, viene fuori dal nulla di una casetta di cemento. Non è vestito da benzinaio, non sembra neanche l’uomo della scevròn, al massimo potrebbe fare il serial killer nei momenti morti. Mentre lui armeggia senza una parola (di metano si fa sempre il pieno, ormai lo so), non potendo pastrugnare la mia compagna mi abbandono a oziosi interrogativi senza risposta tipo «come mai la Chevron non ha più impianti in Italia?». Poi, al momento di pagare, forse per eccesso di solitudine, forse perché si accorge che siamo senza radio, l’uomo ci comunica che l’Italia sta perdendo uno a zero con la Nuova Zelanda. Sogghigno dentro ma faccio quello interessato. Due battute, basta poco. Per stavolta non ci ucciderà.

mercoledì 16 giugno 2010

di retorico ci sono solo le domande


- Noi siamo ancora i buoni?
(La strada, John Hillcoat)

Angosciante, sì. Pessimista, certo. Ma quanto è disperatamente bello il film tratto dal romanzo di McCarthy? Quanto è perfetto, anche fisicamente, con un corpo scarno eppure muscoloso che sembra uscito da una qualche raffigurazione biblica, Viggo Mortensen nel ruolo del padre? Fino a che punto gli americani non capiscono un cazzo (e infatti lì non se l’è filato nessuno)? E per quanto ancora dobbiamo fare la colonia degli steiz a fare uscire un film così zitto zitto in mezzo ai saldi di fine stagione, senza tradurre il titolo e vietandolo ai minori di 14 anni?

P.S.: chi trova Robert Duvall è bravo (io, infatti, l’ho trovato).

martedì 15 giugno 2010

cos’hai trovato in lui


A Juliette Binoche sono venute delle tette epocali, ma ha dei piedi veramente brutti. Certo, poi sorride e ti dimentichi dei piedi. Eppure durante il film la prenderesti volentieri a sberle. E con lei anche Abbas Kiarostami, che con Copia conforme imbastisce un film lontano dai suoi precedenti, un film in cui le parole traboccano dallo schermo come Jeff Daniels ne La rosa purpurea del Cairo (che in realtà era viola, alimortè di chi traduce!) e si perdono in una trama che vaga verso non si sa bene cosa e che ti aspetti prima o poi si risolva con un colpo di teatro. Tu aspetti e aspetti e aspetti come a Casablanca nel ’42 e invece ti ritrovi a fissare i titoli di coda. E un po’ ti girano. Un po’ tanto che decidi di vedere un altro film. Così mi sono infilato nel cinema piccolopiccolo che quest’anno mi ha dato soddisfazioni, e ho visto un film piccolopiccolo ma che va visto. E va visto mò, che tra un po’ mi sa che sparisce. S’intitola 18 anni dopo ed è l’opera prima di un giovane regista italiano, interpretato da giovani attori quasi sconosciuti (a parte la Impacciatore, peraltro bravissima, e un Gabriele Ferzetti invero un po’ troppo teatrale), più qualche cameo divertente di facce meno ignote. Siete già scappati? Ricredetevi, anzi convertitevi. Si ride parecchio, si piange ogni tanto, si riflette qua e là. E alla fine non ci sono né buoni né cattivi, e neanche facili assoluzioni.

lunedì 14 giugno 2010

correva l'anno


Un buon non anniversario a te? a me? e a te? o a me?

venerdì 11 giugno 2010

emejaregginadelicastellicheqquestazzozzasocietà


Chenfatti cestà Lisbe che manco se comincia eggià Marcomasini che ffa er chirurgo je stacca un pezzo de cervello pe llevaje la pallottola 'n testa. Poi finarmente se capisce perché se chiama la sagra de millennio: perché i cattivi cianno più di ducentanni a testa. Cheppoi so' quelli che janno sarvato er culo a Sala e mò vojono fa' ffori Lisbe e Olivierobbeha. Chenfatti invece pure collaiuto de una che se chiama Ficherova (me possino se 'nvento quarcheccosa) e de quer panzone dell'ache amico de Lisbe mannano ar gabbio sti fiji de na mignotta e tutti vissero felici e... manco pe' gnente. Chenfatti cè un finale loffio loffio cor Marcantonio antidolorifico che je fanno a festa i motociclisti c'arrivano 'n machina (aò, ggiuro). A me pperò chettedevodì mè piaciuto. Ma tu ciò sai che omicidio in svedese se dice mmerda?

Navorta micuggino voleva fa' ccome Olivierobbeha, poi accapito che stava in Italia e mò fa er ministro.

dieciggiugnodumileddieci
(Ugc, 19.55, fila E posto 7)

giovedì 10 giugno 2010

que freud aujourd'hui


Mangiare. Bere. Scopare. Amare. Disprezzare. Viaggiare. Scoprire. In ordine sparso. E pensare che ci sono quelli che credono ancora che il capitalismo sia vivo, altri che il comunismo li salverà. Quelli che credono che i soldi abbiano un valore come dio patria e bandiera, come se in principio ci fossero dio patria soldi e bandiera, come se potessero esistere per sempre. Quegli altri che rimandano a domani, quelli che per forza oggi, quelli che non staccano mai. E quelli che deridono la verginità della madonna ma poi leggono gli oroscopi, si fanno l'i ching, corrono sotto le gonne del primo psycho, si fidano di al cafone. Come se fossero più plausibili.

Le belle statuine © Dantès 2010

martedì 8 giugno 2010

lacci e legami


Dantès: Hai visto quella discreta gnocca bionda con i suoi guardaspalle gaioni?
A.: No, dove?
Dantès: Mh, dietro di te. Già spariti. Tipo emo, ognuno con una tinta di capelli diversa.
A.: Anni?
Dantès: Tutti sulla ventina.
A.: Praticamente emo-statici.

ora ditemi come faccio a non amare questa donna...

lunedì 7 giugno 2010

malta portami via


Se non vi ricordate Ciro Sebastianelli, non capirete il titolo del post, ma ormai ci sono quasi abituato. Che dire di Malta? Condensare è come cercare un vino in un winebar di Xlendi (stesso paesino nella cui scalinata ho lasciato qualche centimetro di pelle); un po' come trovare un angolo tranquillo a Paceville alle dieci di sera, ascoltare con piacere i discorsi di un turista italiano, vedere qualcosa di esteticamente brutto a M'dina e Rabat, trovare sporcizia sul lungomare di Sliema. In una parola, che poi sono due, è impossibile. Ma ne riparleremo in altri post. Apprendo dai vostri blog (a proposito: Anna, Ganfione, Poison, troverete miei commenti recenti a post vecchi di una settimana) che sono morti Dennis Hopper e Gary Coleman (la maledizione di Arnold è compiuta, credo sia rimasta in vita e non in galera soltanto la tata): speravo se ne andasse via per sempre qualcuno che lo meritava. Peccato.

Sliema, quasi tramonto © Dantès 2010