martedì 14 dicembre 2010

sangue del tuo sangue


La mattina è fredda e limpida che viene solo voglia di guardarla e basta, ma siamo già in ritardo e il laboratorio di analisi è già pieno di vecchi insonni e gente che non ha voglia di cercare parcheggio proprio come te e me. Ti osservo compiaciuto mentre vai autonoma verso il banco di attesa mentre persone molto più giovani cercano appoggio, forse conforto, di sicuro qualcuno a cui delegare qualcosa. Anche alle sette e mezza del mattino, comunque, la cafoneria è già sveglia: c'è una coppia che si somiglia in tutto, anche nell'ostinarsi a non chiudere la porta. Il computer va in tilt, nessuno si lagna, qualcuno va via abbandonando il bigliettino del turno in bilico sugli altri. L'unico che si incazza (a parte me, ovvio) è un cinquantenne che sembra un vecchio sketch di aldogiovanniegiacomo. Magari vota lega, ma è empatia immediata. Il computer riparte, siamo fuori alle otto e dieci. Colazione. La mattina è un po' meno fredda, un po' più limpida.

3 commenti:

  1. ecco! tu riesci a trasformare un normalissimo prelievo di sangue in una pièce teatrale. :))))

    RispondiElimina
  2. Se un giorno qualcuno mi dice che assomiglio ad un vecchio sketch di Aldogiovanniegiacomo, lo bacio.

    RispondiElimina
  3. E' una dicotomia infetta quella tra autonomia - bisogno d'appoggio

    RispondiElimina