mercoledì 20 novembre 2013

in fila per cinque/9


Ma che davero abbiamo finito? Come passa il tempo quando ci si diverte! Ok, manca il 2013, ma come si fa? Troppo vicino e troppi film che mancano all’appello. Quindi amen, si parte con l’ultimo giro di giostra.

2009 – Moon
Folgorante esordio alla regia di Duncan Jones, figlio di David Bowie. Come scrissi all’epoca, sono sicuro che sia Ziggy Stardust sia Thomas Jerome Newton sono stati orgogliosi di lui. Fantascienza da camera, low budget come si usava negli anni Settanta (Jones, classe 1971, è cresciuto con cose tipo Atmosfera zero, quanto lo capisco!), per una traduzione popolare di tematiche alte: insomma, Solaris e 2001 che si sposano con una levità davvero rara. Sam Rockwell, praticamente l’unico protagonista, è molto bravo, Kevin Spacey dà la voce originale al computer. Io e la ms ci andammo pazzi.

2010 - Angèle e Tony
Il piccolo film di Alix Delaporte è stata una grandissima sorpresa. Non sappiamo cos'ha fatto (e cosa hanno fatto ad) Angèle (una meravigliosa Clotilde Hesme), non sappiamo cosa sia successo a Tony (perfetto Grégory Gadebois): si sa solo che sono due persone incapaci di amare. Nel mezzo, lo sbando di una comunità di pescatori in crisi della Normandia. Angèle e Tony si incontrano, si annusano, si conoscono. E quella che doveva essere una pezza nella vita di Angèle diventa amore. Sai la novità? Ho tanto pianto.



2011 – This must be the place
Si esce dalla visione con la testa, le orecchie, il cuore pieni. Certo, Paolo Sorrentino deve tanto alla visione dei Coen e di Lynch, ci sono scene di raccordo che non sarebbero state perdonate a Muccino, il film si fonda quasi tutto su uno Sean Penn in stato di grazia, ma nulla è lasciato al caso, l'estetica non è quasi mai calligrafica e si arriva alla fine notevolmente appagati. Ah, ho pianto alla scena in cui il protagonista si sfoga con David Byrne e tira fuori tutto quello che fino a quel momento avevamo solo intuito. Ai tempi, all'interpretazione del finale ho dedicato un post a parte, addirittura.

2012 - Reality
Il film di Matteo Garrone lo vidi in colpevole ritardo. Massì, aspettiamo, tanto lo tengono... E così mi toccò il dvd. Eppure trattasi di filmone, quanto e più di Gomorra. Perché se il film tratto dal libro di Roberto Saviano racconta un pezzo del nostro paese, Reality lo racconta tutto. E chi dice che sia un film sul Grande fratello (tra l'altro, nell'anno in cui la trasmissione fu interrotta) non ha capito un cazzo. Aniello Arena, con quella mimica da Totò steroideo, è un protagonista esordiente meraviglioso. La sua maschera tragica e dolente ci accompagna fino alla (perfetta) sequenza di chiusura parlando di tanti, troppi di noi.

Ed ecco, infine, tutte le puntate precedenti:

1969-1973
1989-1993

8 commenti:

  1. Oooh This Must Be The Place era piaciuto un sacco anche a me ma molte volte, dopo aver professato il mio amore per questo film, sono stata insultata! XD bellissimo!!

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    1. non ho proprio perché abbia scatenato reazioni così contrastanti

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  2. Su This must be the place dissento, l'unica vera delusione - in un certo senso - che mi ha riservato Sorrentino.
    Per il resto, ottime scelte.

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    1. davvero meraviglioso. e fa venire voglia di (ri)vedere quei sci-fi anni Settanta cui un po' si ispira

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  4. ma lo sai che mi mancano sia This must be the place ( già a vedere Sean Penn truccato come Robert Smith e rincoglionito come Ozzy Osborne mi fa male ) che Angele e Tony?

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    1. credo che Angèle e Tony ti piacerà parecchio, recuperalo

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