venerdì 19 aprile 2013

se non deve più pagarsi la droga, perché?


Anche stavolta è merito vostro se mi vengono in mente delle robe urfide: oggi è grazie a poison che m’è tornato in mente un delirante oggetto cinematografico dal titolo L’etoile du jour. Opera seconda della regista-attrice Sophie Blondy (chissà se anche per il terzo film aspetterà 12 anni, ma francamente potrebbe farne a meno), ha dalla sua un gran cast: innanzitutto Denis Lavant, attore feticcio di Carax che avevo appena ammirato in Holy motors; e poi Tchéky Karyo, Béatrice Dalle, un cameo di Iggy Pop... Eppure è una tragedia già a partire dall’ambientazione: il circo. Che è una roba triste di suo, roba che di più triste mi vengono in mente la faccia di bondi e le giostre del bdcdP con il liscio lento in sottofondo. In più, la trama (storia d’amore e gelosie intrecciate in cui ci scapperà il morto) è poco più di un pretesto per farsi belli a colpi di citazioni (da Méliès a Fellini passando per Chaplin e Freaks), alternando tavolozze di colori e monocromie. La Dalle, quasi irriconoscibile, sembra Moira Orfei grassa, Iggy Pop nella parte della coscienza di Lavant è inqualificabile. Il finale è una delle cose più brutte che abbiano visto i miei poveri occhietti santi.

3 commenti:

  1. beh, ma son contenta proprio di farti venire alla mente lammerda, eh? :)
    che quanto ho amato Beatrice Dalle lo so solo io, lo so. E già rivederla l'anno scorso al GLBT in Bye Bye Blondie, dove recitava in coppia con la Beart e la bocca della Beart mi ha fatto un po' male.

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    1. a me la bocca di Emmanuelle Béart fa sempre male

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    2. sì, probabile che contenga tanta di quella plastica da risultare nociva.

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