martedì 2 aprile 2013

la sua libertà


S'era fatto un sacco di donne, s'era fatto er gabbio, s'era fatto e basta. Il Califfo ha scritto Minuetto, E la chiamano estate, L'urtimo amico va via, Tutto il resto è noia, Ce stanno artre cose, La nevicata del '56, ma si è spesso sprecato a fare la caricatura di se stesso. Qualche anno fa aveva detto candidamente di essere diventato povero perché s'era mangiato tutti i soldi. Troppo trasparente, troppo puro per l'italietta democristiana che continuiamo a essere.

5 commenti:

  1. Ho sempre fatto fatica a "relazionarmi emotivamente" (bello eh?) con Califano. Forse per quel suo aspetto caricaturale di cui tu parli, non so. Fatt'è che ho sempre dovuto tener ben separate quelle canzoni dal fatto che fossero scritte da lui. Un po' come Se telefonando e Maurizio Costanzo. Ingenerosa, lo so.

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    1. un po' ingenerosa, sì. però capisco

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    2. E' che "a pelle" proprio non lo reggevo. Mi salva l'alibi che non tutti possono né debbono piacere.

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  2. divideva... ma indubbi sono i capolavori che ha scritto. Faceva bene a cercare di sfruttare il sistema.

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  3. Io riesco a pensare solo al pezzo incredibile di Fiorello che faceva Pavarotti, e Max Tortora che imitava Califano. Secondo me uno dei picchi della comicità di tutti i tempi.

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