martedì 3 marzo 2015

la grande abbuffata


La prima notizia è che io, poison e la Bionda siamo andati al cinema insieme dopo un sacco di tempo. La Tiz non pervenuta, ma l’abbiamo pensata durante le voci fuori campo, che lei detesta. E anch’io, teoricamente, ma dipende. Tipo in Blade runner, sono fondamentali. Generalmente, un buon noir, che sia ambientato negli anni Cinquanta o in qualche secolo a venire, ha, per una strana legge non scritta, bisogno della voce fuori campo. Tuttavia, Vizio di forma (in realtà Inherent vice, Vizio intrinseco) ha tra i suoi (pochi) vizi di forma proprio la voce fuori campo: troppo letteraria. Certe cose se le leggi sono bellissime, se le ascolti durante un film ti dici «boh!». Poi ci sono mille miliardi di personaggi: all’ingresso dovrebbero munirti di un bloc notes, una matita e un tot di canne già pronte. Tante, che la durata del film è 150 minuti. E poi, onestamente, ti viene voglia, un po’ come quando nei film sono tutti alcolisti: esci che senti già sulla punta della lingua il caldo pizzicore del whisky che correrai a bere. Detto questo, potreste pensare che il film di Paul Thomas Anderson non mi sia piaciuto. E non avete capito niente. Come dire che, siccome Shasta (Katherine Waterston e le sue tette Seventies) viene considerata vizio intrinseco, non la fanno salire sulla barca. E invece sale. Cosa fa, non lo sapremo mai. Ma è così importante? Il film (non so del romanzo di Thomas Pynchon, però sono curioso di leggerlo) è sì bulimico, eccessivo in ogni aspetto, tanto, pure troppo. Ma è una gioia per gli occhietti santi di chiunque. È Philip Marlowe e Paura e delirio a Las Vegas insieme. È tanto divertente. Ha una grande colonna sonora. E ha un cast spettacolare: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Owen Wilson, Reese Witherspoon, Benicio del Toro, Eric Roberts, persino Martin Short (ma dove l’hanno ripescato? ah, è invecchiato malissimo).

20 commenti:

  1. direi che mi hai fatto salire la scimmia per vederlo a proporzioni epiche...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. azz che responsabilità! comuque secondo me ti piacerà

      Elimina
  2. Favoloso.
    Avrei voluto restarmene in sala per rivederlo. Anderson è una garanzia, niente da fare.
    Phoenix e Brolin li voglio insieme in un prossimo film perché sono superbi.
    Martin Short fa spettacoli teatrali n giro per l'America. se non erro.
    E la voce fuori campo è perfetta (c'è anche nel libro).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mah, non so, secondo me la voce fuori campo dopo un po' diventa pesante

      Elimina
  3. Ah, io la voce fuori campo la odio, ma siccome (pare, si mormora) uscirà al Centrale in v.o. dal 12, allora farò uno sforzo e andrò a vederlo, e ti saprò dire!

    RispondiElimina
  4. Non sono ancora riuscito a vederlo, ma spero che abbia rispettato il romanzo, che è notevole.

    RispondiElimina
  5. Mi attira molto e gli perdonerei sicuramente qualche sbavatura, non fosse altro per un Phoenix visivamente spettacolare. Pynchon è piuttosto impegnativo in generale, però niente in confronto a Gaddis! :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ho letto nessuno dei due, mi tocca recuperare

      Elimina
  6. Un gruppo di spettatori blogger all stars per un film con un cast all stars :)

    RispondiElimina
  7. ma sai che alla fine mentre preparavo il post mi sono resa conto che mi è piaciuto molto di più di quanto non mi fosse sembrato appena usciti dalla sala?
    (il chissenefrega ce lo puoi mettere tu, naturalmente!)

    RispondiElimina
  8. Forse forse, munita di quanto elencato sopra potevo tenere alla larga la noia.. e invece...

    RispondiElimina
  9. Visto ieri.
    Non so cosa pensarne, davvero. Forse dovrei rivederlo doppiato, strafatta e con un bloc notes, ché ci ho capito davvero poco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. secondo me è uno di quei film da cui lasciarsi portare. e anche di quelli a rilascio lento...

      Elimina