martedì 10 giugno 2014

e poi si resta soli


Lo so, adesso la Tiz dirà che sono snob e blablabla. Ma io di Alabama Monroe avevo qualche piccola paura. Troppe critiche positive. E l'Oscar per il miglior film straniero che se non c'era Sorrentino chissà. Ma anche un argomento (la malattia e la morte della bambina di una giovane coppia) in grado di ammazzare un puledro in corsa per inciampo nelle proprie gonadi. Insomma, c'era un tarlo che stava lì. Poi ho deciso di guardarlo in uno dei peggiori cinema di Torino (non lo facevano più, negli altri posti!), che se ha il proiettore digitale lui non si capisce perché non lo posso avere io. Aggratis. Ché magari ho più successo. Vabbè, che vi devo dire? Che il film del belga Felix Van Groeningen è tanto bello? Diciamo che è bello. Che ha tanti momenti splendidi (io sul litigio dei vaffanculo e su The lion sleeps tonight con i tizi tutti con la bandana ho pianto le meglio lacrime). Che grazie a un montaggio intelligente dà vita a una storia che altrimenti non avrebbe retto 110 minuti, che si avvale di tre protagonisti spettacolari (Johan Heldenbergh e Veerle Baetens insieme creano una chimica perfetta, ma anche la piccola Nell Cattrysse è straordinaria), e che è un film che riesce persino a farti piacere il bluegrass. Ma inciampa, proprio come il cavallo di cui sopra, sulla parte finale. Cazzo, non dico un happy end, ma almeno un finale non così stiracchiato, con questo surplus di dolore, di strazio, di violenza, come se non ce ne fosse già abbastanza. Un quasi capolavoro, così quasi che un po' ti incazzi.

12 commenti:

  1. Io sono tra quelli che l'ha amato alla follia, nonostante qualche folklore scenico (troppe praterie...)http://cinquecentofilmisieme.blogspot.it/2014/06/alabama-monroe-una-storia-damore-broken.html

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    1. mah, le praterie in fondo ci stavano bene. quella bucolicità da sogno americano, subito prima che si infranga davanti alla faccia da culo di Bush jr. forse è un aspetto del film che scivola in secondo piano, eppure secondo me è abbastanza importante

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  2. capolavoro no, però grandissimo film.
    e il finale è una bomba!

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  3. Film incredibile. Tra i migliori dell'anno, dall'inizio alla fine.

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  4. Sgombriamo il campo dai fraintendimenti: tu sei uno snob al cubo.
    Poi, detto questo, lo sai, ne trai le conclusioni ovvie e superi l'ostacolo con intelligenza e umiltà.
    E siamo d'accordo, il film sbanda sul finale un po' troppo onirico, ma è bello.bello. Il bluegrass non è male, confrontato poi al cachettico folk dell'ultimo (insopportabile) dei Coen, è la mia musica del momento! (Solo per un momento, però!) :-D

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    1. umil... umi... um... no, non ce la faccio, mi tocca il copia-incolla :D

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    2. Uh, sembri Fonzie alle prese con scu... scus.... :-D

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  5. Figurati se non tornavo (per quanto con solito fuori sincrono di venti giorni) a leggerti su questo film. Partivo avvantaggiata, che il bluegrass mi piace assai.

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  6. io che in genere sono restia a guardare film d'aMMore, questo l'ho molto apprezzato e anch'io ho pensato che, quasi quasi, riuscisse a farmi piacere il bluegrass. io l'Oscar l'avrei dato a questo, altro che Sorrentino :)

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