martedì 20 maggio 2014

the disappointing spiderman


In principio fu l'Uomo Ragno: ve l'ho già detto, vero? La mia passione Marvel nacque lì. Ero così innamorato che guardai anche i pessimi film poveri della fine degli anni Settanta. Facevano così cacare che, la serie tv che ne derivò, in Italia non la acquistò nessuno, nemmeno quello sventurato che pagò per avere L'incredibile Hulk con Lou Ferrigno. Millemila anni e dollari dopo arrivò Sam Raimi e fu amore folle, con l'arrampicamuri che si lanciava da un grattacielo all'altro proprio come nei cartoon. Poi, dopo il terzo, ridicolo capitolo in cui era piombata la serie, arrivò il rebuttanitoma' (trad. reboot di quella zoccola di tua madre). Al posto del mitico Raimi, Marc 500giorninsiemassorete Webb. Al posto di Tobey Maguire, che finalmente aveva trovato un senso nel mondo, Andrew Garfield (che io ho dovuto cercare su google). Al posto della storia classica mutilata per esigenze di spazio/tempo, uno strano misto di classico e ultimate (ah, se avessi sotto mano l'ideatore delle serie Ultimate!) e una melassa adolescenziale che neanche nei peggiori teenmovies anni Ottanta. E questo fu il primo capitolo, che ho visto solo di recente per prepararmi al sequel. Sequel che, vivaddio, funziona molto meglio. Accantonati un po' gli ormoni adolescenziali, la storia prende respiro e profondità. Tuttavia, l'idea di accontentare tutti, come sempre, scontenta la maggioranza. Il mix funziona a fasi alterne, e francamente non si capisce come in tutto questo possa trovare posto l'umorismo basic dell'Uomo Ragno degli esordi. La morte di Gwen Stacy (evviva, ci siamo tolti dai coglioni Emma Stone!), telefonatissima per chi sa la storia e sorpresona per chi la ignora, è molto ben costruita, ma resta davvero indigesta una serie di trovate incomprensibili o inutilmente ironiche (?!?): la suoneria del cellulare, il caricaturale scienziato tedesco che sembra il professor Krantz di Paolo Villaggio, l'inutilizzo di un personaggio come J.J. Jameson, la nascita di Goblin così di punto in bianco come se Harry Osborne non avesse mai fatto altro nella vita, la pelle nera di Electro (un disadattato Jamie Foxx col riporto, che due coglioni 'sta cosa che ci dev'essere sempre uno di colore!) e Rhino (povero Paul Giamatti...) che parla russo come un Ivan Drago sfigato e sembra un trasformer. Insomma nessuna promozione, Amazing Spiderman rimandato in attesa dei Sinistri Sei. Ah, non occorre aspettare la fine dei titoli di coda: c'è solo uno spottone del nuovo X-Men.

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