mercoledì 26 febbraio 2014

essi votano


I francesi sono sciovinisti dalle doppie punte alle unghie dei piedi. E forse fanno anche bene, chissà. Che i Cahiers du cinéma abbiano selezionato tra i dieci migliori film dell'anno La bataille de Solférino (che non è un film storico, nonostante una pigra madaminchia al Tff si aspettasse cannoni e baionette) è indicativo di come i cugini d'Oltralpe piscino spesso fuori dal vaso. Tuttavia, il film scritto e diretto dall'esordiente Justine Triet merita, e sarebbe un peccato se non uscisse in Italia. Si tratta di uno strano miscuglio fra dramma e commedia, con una seconda parte platealmente teatrale, ambientato durante le elezioni che avrebbero portato alla vittoria di Hollande (Solférino è la rue in cui si svolsero gran parte dei festeggiamenti). Interpretata da Laetitia Dosch e dall'orrido quanto onnipresente Vincent Macaigne (ne parlerò presto anche a proposito di 2 automnes 3 hivers), questa storia di coppia scoppiata con bambini contesi all'interno di una giornata così particolare, funziona, diverte, emoziona e fa incazzare, tutto nel giro di 94 minuti. Una bella sorpresa.

8 commenti:

  1. Diciamo che se non uscisse in Italia io me ne farei tranquillamente una ragione, ecco.
    Anzi, adesso che ci penso... me ma sono già fatta! :)

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  2. Io l'avevo visto e, pur detestando i film francesi per partito preso, l'ho trovato caruccio, realisticamente fastidioso e decisamente meglio del previsto, ma anche non uscisse, ecco, Dantès (ladro di dvd), ci sono già passata sopra! :-D

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