mercoledì 10 luglio 2013

welcome to the machine


Premessa: non ho nessun male né grave né incurabile, ma il mio medico mi ha richiesto una risonanza magnetica. Detto ciò, ci sono cose che sembrano uscite da un tempo lontano, come il fax. Altre che sembrano arrivare dal futuro degli anni Sessanta, da quei film di fantascienza fatti con due soldi, con i computer grandi come stanze, le luci che lampeggiano e quei beeep beeep d’allarme, le capsule che ti ingoiano come camere iperbariche, la testa che deve stare immobile, quella specie di gabbia davanti alla faccia che neanche Hannibal Lecter e capisci perché il medico ti ha detto «Se preferisce, tenga gli occhi chiusi». Prigioniero come in un episodio di Ai confini della realtà, con la soglia d’attenzione di un neonato e la pazienza di un adolescente, al secondo beeeep avrei voluto almeno poter giocare a Ruzzle. E invece ho cazzeggiato. Ed è venuto fuori questo post qui. C'è una morale? Non direi.

4 commenti:

  1. per "la soglia di attenzione di un neonato" dovresti pagarmi i diritti. Sappilo.

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    1. sapevo che l'avresti scritto, ci ho i poteri! e non ho neanche preso la salsa di soia...

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  2. Quel che non uccide rende più forti. Un'altra tacca sulla cintura delle esperienze indimenticabili.

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