lunedì 11 marzo 2013

non importa sai ci avevo judo


Io e i ragazzini problematici non andiamo particolarmente d’accordo. Credo che l’ultimo film con ragazzini problematici che ho apprezzato sebbene privo di scene di sesso (stile Kids, pe’ capisse) sia stato Breakfast Club e correva l’anno 1985. Quindi a dispetto dei giudizi entusiastici dei tanti blogger, implumi e non, che seguo, non sapevo bene cosa aspettarmi da The perks of being a wallflower (il moccioso titolo italiano non lo scrivo neanche). E invece ho fatto bene a vederlo. Fatta la tara di certi inutili dettagli ciapapuer che si pensa ci debbano essere per forza in un romanzo-film di formazione, fatta la tara della famosa scena del tunnel (catarticami ’sta fava!), resta una pellicola molto gradevole, pulita, ben scritta, discretamente girata dall’autore del libro Stephen Chbosky (ma affidare le scene di ballo o del Rocky Horror a qualcuno che ne sapesse?) e, soprattutto, molto ben recitato: il terzetto composto da Logan Lerman, Ezra Miller ed Emma Watson funziona alla grande. Eccellente la colonna sonora.

4 commenti:

  1. anche io non sono precisamente un appassionato di questi romanzetti di (de) formazione ma questo film mi è garbato e di molto anche...

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    1. piaciuto anche a me, ma pensa se la scena del tunnel l'avesse girata, chessò, muccino: l'avrebbero fucilato

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  2. Bello, bello...in alcuni punti mi son persino commossa (ma io son tenerona..)

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    1. ti capisco benissimo, anch'io mi commuovo tanto al cinema

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