giovedì 10 gennaio 2013

ma quando ho visto basic instinct mi sono vergognato di più


Premessa: a me I soliti idioti piacciono da sempre. In tv sono stati una rivelazione. Il primo film l’ho visto in dvd temendo le peggio cose e trovandomi invece quasi soddisfatto allo scorrere dei titoli di coda: una cosina simpatica, “funzionante” e, soprattutto, divertente, almeno per i cultori della serie. Quest’anno mi sono detto “esageriamo” e, appena tramontata la buriana delle feste, un pomeriggio postcapodannesco sono andato a vedere I 2 soliti idioti nientemeno che al cinema. Ebbene, è davvero triste come Biggio e Mandelli abbiano buttato alle ortiche le buone premesse del primo capitolo, invanzinando il tutto: il film fa ridere pochissimo e ammicca continuamente non solo ai ragazzetti ’cudiga! che vorrebbe bastonare ma anche al pubblico più maturo (?!?), pescando a mani basse tra Jeeg Robot e Karate Kid. Per non parlare di qualche gioco di parole davvero stupido, di qualche sciatteria nella confezione (Teocoli morto respira ancora) e delle riprese sparagnine (volete girare per forza a Milano? sappiate che esiste un altro migliaio di strade...). Peccato.


9 commenti:

  1. ......, ......! .... ..... ......!

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  2. Io sono antica e sinceramente non li ho mai apprezzati nemmeno "prima". Tendenzialmente, poi, diffido dei sequel. E comunque al cineforum non lo danno. che donnino fortunato che sono

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  3. Nell’ordine: Il Comandante e la Cicogna, Singolarità di una ragazza bionda, Io e Te, Amour, Venuto al mondo, Argo, Un’estate da giganti, Love is all you need, La Bicicletta Verde, Moonrise Kingdom, La parte degli angeli, Djang Unchained, Qualcosa nell’aria, La migliore offerta, Educazione siberiana, Promised Land, Gli amanti passeggeri, The master, Miele, La grande Bellezza.
    In più ci sono 4 titoli jolly che ancora non si sanno e che ci verranno proposti di domenica, mentre, con la scusa di una edizione ragazzi del cineforum di sabato e domenica ci saranno Ralph Spaccatutto, le 5 leggende, Vita di Pi, Frankenweenie, Zambezia e Pinocchio di D’Alò.

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  4. è quasi offensivo come film.
    nella sua bruttezza obbliga gli occhi a fare del lavoro che potrebbero dedicare a guardare qualcosa di più interessante... tipo il ciclo vitale di un filo d'erba...

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