mercoledì 9 gennaio 2013

ammazzacaffè


Primo: l’inglese parlato dagli scozzesi è comprensibile come l’attizzamento di fronte a un porno di saratommasi, cioè manco per niente. Secondo: ho visto un film di Natale a Natale. Che credo non mi capitasse da un po’. Insomma eravamo lì a Bologna dopo pranzo, cosa si fa, cosa non si fa, il Lumière è vicino, sì, vada per Ken Loach: autore che amo pressoché sempre, di cui ho compreso ma non condiviso il recente incaponimento antitorinese, e che soprattutto qualche anno fa mi ha ispirato uno dei migliori post di questo blog. La parte degli angeli (cazzo, una traduzione perfetta! come mai?) è una favola divertente, magari un po’ buonista, ma che racconta con onestà e convinzione le nubi di ieri sul nostro domani odierno. Da applauso gli attori, a cominciare dal protagonista Paul Brannigan, il quale ha una storia personale mica da ridere: fa un po’ impressione sapere che, per certi versi, somiglia a quella del suo personaggio. Che dire? Si esce col sorriso sulle labbra, un rivolo di ottimismo che ti scorre nelle vene e un desiderio irrefrenabile di whisky (galore, if possible).

P.S.: da oggi questo blog ha anche una email dedicata. E prima o poi avrà anche un widget fatto con le mie manine...


6 commenti:

  1. Sorriso sulle labbra, rivolo di ottimismo e un desiderio irrefrenabile di whisky, sì! Peccato scoprire che il whisky non mi piaccia, sob.

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  2. Risposte
    1. dedicata al blog... sì, insomma, nel caso in cui qualche straniero avesse voglia di molestarmi in privato e non qui

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  3. L'hai fatto per festeggiare il mio ritorno? :)) (loach è in programma tra qualche settimana. Mi tocca aspettare)

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  4. Bellissimo film. Un Loach finalmente più ottimista.
    Dalle mie parti amatissimo.

    Del resto, con il whisky di mezzo, non poteva che essere così! :)

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