giovedì 13 maggio 2010

lisbeth si è fermata ad arcore


È ufficiale, non riusciamo a farci i cazzi nostri. Ma come si fa a non seguire con lo sguardo quello stivaletto da Peter Pan dark cui è stato intimato di scendere dalla spalliera già due volte da un controllore frustratannoiato? Dalla nostra angolazione non riusciamo a capire se sia maschio o femmina, fiore o frutto, ma a un tratto squilla il telefono, si sposta in avanti, parla: è una ragazza. Parla soprattutto lei, ma si capisce che dall’altra parte c’è la persona che ha appena salutato a Milano. Quella che dovrà aspettare, che dovrà capirla, perché stasera non era la sera giusta. La durezza dei lineamenti si scioglie piano, al ritmo spampanato del tulipano rigirato tra le mani. La felicità oggi no, domani forse, ma dopodomani…

2 commenti:

  1. Frustr'annoiato: sai che non si capisce dove finisce la prima e dove comincia la seconda? Ipnotico :-)

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  2. Il ritmo spampanato del tulipano: quando si spampana, il tulipano, mi asslgono istitnti distruttivi. Lo finisco e lo sfinisco staccando quel che resta dei petali. Non un bello spettacolo, lo so.

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