mercoledì 20 maggio 2015

plokhoyvolya


Affronto la sesta serie di Dexter (vabbè, ma allora ditelo che da assuefazione!), frugo nel cruscotto della mia DeLorean dove trovo cose degne del carbonio-14, mi preparo a una caccia al tesoro con la poison e la tiz, confermo che al Salone del Libro tante, troppe persone non sanno quanto costa, in tutti i sensi, un libro. In tutto ciò, ho visto Leviathan di Andrei Zvyagintsev. E le prime cose che ho pensato sono state: 1) che brava la doppiatrice del giudice, pazzesca; 2) questo film dovrebbe vederlo la ms. Non è un film che mi ha fatto impazzire, è un po’ tanto lungo e non solo per la durata, però ci sono delle cose veramente notevoli. Innanzitutto, il finale, spietato, lugubre, cattivo. Gli interpreti, con quell’aria da Verga russo. Il dialogo col prete, inquadratura fissa, micidiale, da studiare nelle scuole di cinema. La vodka, che se mi piacesse sarei uscito con una voglia di sbronza colossale. Quel mare di Barents che sembra più o meno un block salmastro. E la scena del tiro a segno in spiaggia, che racconta della Russia di oggi più di un numero di Internazionale.

5 commenti:

  1. L'ho visto in russo e il giudice faceva impressione, pareva che facesse uno di quei scioglilingua alla Demetrio Stratos. A me è piaciuto molto e l'ho trovato più corposo rispetto a quello con cui aveva vinto a Venezia tanti anni fa. E poi, c'è questa imprevedibilità di fondo che ti fa capire che il confine fra un abbraccio fraterno e una coltellata alla gola è tanto labile. Ah, la sesta di Dexter...bei ricordi, se vuoi ti racconto bla bla bla bla :-D

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    1. non avevo visto nulla del regista, e per certi versi mi intriga

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  2. L'ho consigliato a Gianrico Carofiglio Domenica mattina, io ero al Salone Off, dato che nel suo ultimo libro se la prende un po' con il linguaggio tecnico di magistrati, avvocati e compagnia cantante...

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