martedì 20 gennaio 2015

cattiverie


Il mio primo, pacato commento alla lettura delle nomination agli Oscar per il film straniero è stato «Ma che davero?». Cioè, in quella cinquina non c’è Virzì ma c’è Storie pazzesche?!? Ora, intendiamoci, il film dell’argentino Damián Szifron (e prodotto da Pedro Almodóvar) non è brutto, però è un film meh. Di quelli che dopo averli visti scivolano via, quelli che magari ti chiedi «Tutto qua?». E, soprattutto, non è per nulla cattivo come ce l’hanno venduto. Analizzando i vari episodi, beh, il primo è divertente e, sì, come hanno detto in tanti, è anche il migliore. Quello degli automobilisti ha un finale che è un piccolo colpo di genio e quello della festa di matrimonio ha una sua originalità pur nel già visto, mentre ho trovato vecchio l’episodio del pirata della strada (oddio, ma come parlo?), totalmente priva di humour l’avvelenatrice e francamente irritante e populista il bombarolo interpretato da Ricardo Darín: Szifron voleva suscitare quel tipo di irritazione? beh, se è così c’è riuscito in pieno. Insomma, non so: per me il cinismo sta da un’altra parte. Mi è venuta voglia di rivedere I mostri di Dino Risi, che sta a Storie pazzesche come il Saturday Night Live sta a Zelig.

3 commenti:

  1. effettivamente, anche secondo me è un film meh. non arriva mai al punto.

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  2. L'Academy si sa non capisce un bip! Sto per postare una riflessione su mamma Oscar a breve!

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