martedì 25 settembre 2012

ah che disgrazia le questioni di stile


Complice una domenica pigra, di quelle tracimate finché per Torino è già tardi, decidiamo che, tra una cosa e l’altra, o si va a Moncalieri per vedere Pietà, o difficilmente lo si vedrà. Ora, l’Ugc un tempo non era male. Multisala sì, ma aveva la birra buona, e il centro commerciale intorno, all’aperto, insomma fuori dai coglioni. Poi l’Ugc è diventata Uci: stessa tristezza e sciatteria del Lingotto, il cartello che minaccia che durante alcuni film «potrebbe esserci un intervallo», un personale adeguato nei numeri ma infinito nei tempi, capace di avvitarsi su se stesso come certe brutte trame. D’altra parte, una cassiera che non fa, non dico un sorriso, ma gnanca un plissé quando le chiedo «Due biglietti per pietà», dà già un po’ la misura. Sorvolando sul fatto che le luci si sono accese dopo cinque minuti dall’inizio (e così sono rimaste per altrettanti cinque minuti, finché un simpatico omarino in tutto e per tutto uguale al sottoscritto è uscito fuori urlando «Il film si vede come al cazzo!») e sorvolando sul fatto che i simpatici ramazzapopcorn sono entrati parlando fra loro mentre c’erano ancora i titoli di coda, dirò del film: mah. Come? È poco? Ok, vado. La storia è bella, la violenza c’è ma non è quasi mai esibita, e ci sono sequenze notevoli come quella finale. Peccato che Kim Ki-Duk, che in quanto Kim Ki-Duk non avrebbe bisogno di nessun orpello pseudoautoriale, qua e là se ne serve a piene mani: fotografia affanculo, incomprensibili zoomate e traballii di macchina, ricerca dello scandaletto sessuale spacciata per iconoclastia.


2 commenti:

  1. ecco ecco, son contento che tu ne abbia scritto. io, che pure l'ho amato molto, ma che nell'ultimo periodo l'ho trovato un po' bollito, ho dormito molto vedendo pietà. e quindi non è che mi sia piaciuto tanto. siccome tutte le critiche che leggevo eran positive, mi chiedevo se forse non avessi dormito troppo...

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    1. mah, io dormire no, non l'ho trovato noioso. però mi è sembrato che abbia voluto fare un film un po' troppo confezionato per i festival. ah, e a me kim ki-duk solitamente piace, e anche tanto

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