lunedì 27 agosto 2012

i soldi non danno la felicità (se sei una persona orribile)


Sai quando esci da shiatsu e hai ancora la testa e il collo che sembrano altro da te? Ecco. È quasi un attimo, un po’ come tornare dalle ferie. Perché, mungi mungi da tutto il pomeriggio, alla fine piove. Fantozzianamente piove. Come se non bastasse, miss Tomtom ti fa affrontare una cazzo di strada campagnola che sembra un horror da due soldi, gli alberi che ti aspetti te ne caschi uno davanti e ti fai coraggio e ridacchi pensando a «Conosco un posticino» di Stefano Benni. Però in qualche modo si arriva. Testa e collo tornano a vagolare per cazzi loro. Io e la ms si mangia bene, si beve tanto, ma soprattutto non ci si fa i cazzi propri. Perché di fronte a noi c’è un gruppo che fa più paura del temporale. Ricca famiglia pasticcera: lui invecchiato precocemente ma avrà la mia età, parla come i fessi della tv e decide per le figlie; moglie ex bellona oggi solo bella, quasi silente; figlie che mangiano malissimo, sono di una gnocchezza commovente ma sono anche terribilmente minorenni. Insieme a loro una ragazzina genovese (gnocchetta anch’essa, ma in confronto alle altre due sembra ciospa) con la madre. Madre che mi fa rivalutare il capofamiglia in due mosse: «Aggiungo sempre un po’ della farina del mulino Marino al preparato per la polenta istantanea, non sai come viene bene!», «Non hai idea di tutti i senzatetto che girano intorno a Porta Principe, specie adesso che c’è la Festa dell’Unità».

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