mercoledì 13 giugno 2012

fracchia contro


Inseguo per giorni il mio capo, finalmente prendo il virtuale numeretto dei messaggi istantanei e lui mi concede quei cinque minuti in cui riassumerò una settimana di lavoro e una firma per le ferie (ah sì, per inciso la prossima settimana non ci sono). Porte e finestre aperte, corrente come se piovesse (no, diluvierà di lì a due ore), apro la porta e cerco di richiuderla senza che sbatta. Ci riesco benissimo, complice una falange del dito medio (sempre quella) a fare da feltrino. Non urlo, la ms sarebbe orgogliosa di me. Però fuori li vedo cadere. Li vedo solo io, ma sono tanti. Santi e santissimi, angeli di ogni schiera, persino qualche madonna (no, non quella simpatica milf che gioca a provocare e che un po' mi spiace non aver visto in concerto). «Forse dovresti metterlo sotto l'acqua fredda» dice lui. Bene, una bella figura di merda, giusto per cominciare.


2 commenti:

  1. Cose che succedono quando si usa sempre la stessa falange. E poi ha grandinato: dei bei pallini duri (amma scij a mmar fujennn!)

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  2. Vedo che anche tu distribuisci ferite al fisico e all'orgoglio in ugual misura...

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