mercoledì 14 dicembre 2011

come una corsa dentro al louvre


La giovane receptionist mi guarda come fossi uno scarafaggio, felice di sapere che non dormo lì. «Primo piano» dice. «Non sono abbastanza vecchio o abbastanza sfardato» penso io. Sopra, l'età media è 70 anni. Dopo un po' arriva la coppia lavorativa-forse non solo di quelle due che più le guardo più mi piacciono, due donne più belle dentro che fuori, e pensare che con una ci avevo litigato via mail qualche anno fa. Poi si appalesa la terza, che non mi ricordavo così interessante in tutti i sensi, con un marito strana mistura di intelligenza, silenzi e faccia da ex pugile di un film francese. Quattro alieni, cinque con me che qui faccio panza-e-presenza a nome della ditta. Gli altri, usciti da un misto di Waters e Buñuel e non lo sanno: ci sono pure due piccoli incroci tra Divine e Moira Orfei. Cerimonia interminabile, compreso un quartetto di orchestrali che insieme avranno sessant'anni e abbassano notevolmente la media. Sempre meglio che lavorare, penso guardando l'orologio. Soprattutto di questi tempi.


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