mercoledì 16 novembre 2011

se viggo mortensen può fare freud, perché michael gambon non poteva fare aragorn?


Lo ammetto: l'unica cosa che mi ha spinto a vedere Un metodo pericoloso è saperlo diretto da David Cronenberg. Ché se non ci fosse stato scritto proprio così, peraltro, non l'avrei mai detto. Un po' gelido melodrammone con tanto di musiche stracciapalle, un po' “ma guarda quant'è frescone, falso e opportunista Jung”, un po' numeri di bravura di Keira Knightley, un po' sesso tristanzuolo (a Cronenberg le scene di sesso proprio non riescono, se ne faccia una ragione, metta delle belle dissolvenze come si faceva nei film di una volta...), un po' Mortensen che ti fa venire voglia di fumare il sigaro dopo dieci minuti, ma - stringi stringi - un corpo estraneo che fatica a emozionare, o anche solo a comunicare.


5 commenti:

  1. e io te l'avevo pure detto che era cronemberg che non sembra cronemberg... mai che mi ascolti, eh?
    ma nonostante ciò, o forse grazie a ciò, che non son mica sicura... a me era pure piaciuto. ma nemmeno Otto Gross mi salvi?

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  2. mh... vensancassél ha il suo perché, in effetti. ma quando tromba in giardino sembra uscito da un decamerotico dei primi anni Settanta!

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  3. eh, bravo te! se consideri che siamo agli inizi del secolo scorso era un sacco avanti! :)

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  4. A me questo film non ha detto proprio niente.
    Troppo meccanico, troppe parole, troppi fumatori!

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  5. barba e capelli gli hai fatto!mi sa che scivola in fondo alla lista...

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