martedì 2 agosto 2011

a horse with no shame


Lei, dice, ha una paura, forse solo traslata, di farsi male. Io ho una sola paura: di fare una figura di merda. Il giro del tondino sa di circo dimesso, persino un paio di spettatori che poi vanno via, quando la bambina rotondetta e inutilmente in tiro è pronta a tornare a casa. La ragazza è sicura, simpatica, il mantra che ripete non è casuale, bacchetta a tempo ogni movimento sbagliato, chissà da quanto tempo, per quanta gente, in questo pezzo di campagna a due chilometri da casa, fuori ma ancora dentro al bdcdP. Chissà cosa pensano i cavalli. Questo, cavallo. Che sopporta la mia discesa ardita, agile come Fantozzi con la schiena bloccata. Un cavallo cui ho paura di far male con i talloni, che non so se e come toccare, come una donna che ti piace ma di cui temi il rifiuto. Un cavallo che finito il suo turno si piazza davanti alla stalla, cosce aperte, e piscia, come un cartellino d'uscita, un torrente in piena.

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