lunedì 20 giugno 2011

trust someone (like me?)


Non l'avrei mai detto, ma a Elio, per una volta, preferisco Seth Rogen. Ché io insomma quel paciarotto l'ho trovo abbastanza insopportabile, anche se in Zack e Miri era quasi simpatico, per dire. In Paul è la voce dell'alieno e devo dire che è molto meglio del Nostro che lo doppia in italiano: troppo meccanico, troppo piatto. Vabbuò. La notizia vera è che il film di Greg Mottola è divertente, con punte persino molto spassose. E fa niente se alla scena della maglietta con Gesù che spara a Darwin solo io e Unfattovéro ci ribaltavamo dalle poltroncine del cinema: siamo pur sempre in Italia, e nella fattispecie nel bdcdP. D'altronde gli ingredienti perché una commedia così funzionasse c'erano tutti: l'omaggio al mito alieno e alla fantascienza specie quella Lucas-Spielberg, l'intramontabile must della rivincita dei nerds, le differenze Inghilterra-Usa, le stoccate al fondamentalismo religioso, il giusto tono politicamente scorretto. Nick Frost e Simon Pegg, anche autori della sceneggiatura, fanno spesso faville; e pure grazie al suo ruolo, viene fuori a meraviglia Kristen Wiig.

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