domenica 13 marzo 2011

volevo andare al cinema


Avrei potuto raccontare Post mortem a poison. Poi mi hanno detto guarda che c'è sciopero dei mezzi. E così, quasi tre ore per attraversare la tangenziale di Milano, ho solo lavorato. Il giorno dopo volevo recuperare John Landis, ma lo davano solo di sera e di sera portavo fuori a cena mia zia, compleanno in ritardo ma se io festeggio in ritardo il mio perché non possono fare così anche gli altri? Avevo, ho, due trombe che fanno provincia, ma era una di quelle rare volte in cui valeva la pena far finta che andasse tutto bene. E la serata è stata carina. Dov'ero? Da qualche parte tra il giuramento e il papa buono, provincia di Berghem, una strada strana ad andare, una strada migliore e piovosa a tornare. Ah, vi chiedete dov'ero con la testa? Non so, me lo chiedevo anch'io già al mattino, arrancando fra cosplayer di personaggi sconosciuti all'interno di una manifestazione fumettara dove per la prima volta nella mia vita non ho comprato nulla, neanche dischi allo stand del Manifesto (non c'erano!). L'unica cosa che ho notato, Sergio Toppi. In cosa somiglia questo piccolo uomo ai suoi personaggi? mi chiedevo indeciso se chiedergli un disegno o un autografo. Ma non girava, ve l'ho detto. O meglio, un paio di cose giravano. Con l'asse spostato di dieci centimetri, per di più. Già, perché poi venerdì pomeriggio ho anche saputo del Giappone e il mio pensiero è volato a I. e ai suoi genitori. Tutto bene, pare. Per ora.

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