venerdì 28 gennaio 2011

quella cosa in lombardia


Fuggo le polemiche come faccio con i cretini o, se potessi, le emorroidi, quindi parlo serenamente di Vallanzasca. Perché è un film di un'attualità che lèvati. No, non perché oggi ci siano banditi del genere, grazie al cielo. Ma perché giornalisti e – peggio – gente comune di trent'anni e rotti fa, sono rimasti identici. Quante conferenze stampa estemporanee e piacione vivrebbe oggi uno come il bel Renè? Quante mail a fica aperta riceverebbe? Un fottìo, come le lettere di allora. E quanti plastici ci farebbe vespa? E poi ci meravigliamo di chi sbadiglia invidioso di fronte alle prodezze della lumaca storta del nano (a proposito, sappiamo del culo ma non del cazzo, che ci sia qualche riferimento nel volume secondo delle intercettazioni?)! Ma torniamo al film. Piaciuto, non entusiasmato ma piaciuto. Placido è un buon regista e lo sapevamo. Kim Rossi Stuart, che pure è molto bravo, è sovrastato da un ottimo Francesco Scianna (nei panni di Turatello) e uno straordinario Filippo Timi stile Volontè lisergico. I 125 minuti scorrono a meraviglia senza neanche avere il tempo di pensare a quanto sono gnocche la Solarino e Paz Vega. Il doppiaggio funziona a intermittenza, il cartello del senso unico negli anni Settanta era diverso, qualche soldo in più per la colonna sonora si poteva spendere (perché i Negramaro?), ma queste sono fisse di un Monk del cinema come me. L'unica vera mancanza è Milano, Italia: non c'è, non si capisce, non si respira com'era, com'è. Peccato.

6 commenti:

  1. oh, tu quoque? secondo me la Milano com'era si capisce. è sulla "milanesità" che resto perplessa.

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  2. ma voi die fate anche gli stessi post??? che palleeeeeee

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  3. Only, purtroppo al cinema non c'è molto in questo periodo... :)

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  4. Com'è che tutte le persone interessanti soffrono di emorroidi?

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  5. only: l'universo blog è grande, se non ti piacciamo... :P
    espe: forse perché ce lo prendiamo più spesso nel...? no, dai, scherzo... boh, forse

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  6. Non mi presterò a battute scontate, poiché amo i percorsi accidentati.
    (Devo smetterla di usare bastoni nodosi)

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