lunedì 15 febbraio 2010

animali d'affezione


Tranquilli, non parlo di bondi. Parlo di quelle simpatiche bestiole che noi uomini per qualche strana ragione abbiamo deciso di eleggere primas inter pares. Ora, io ho un gatto. E ho avuto altri gatti. E li amo, trovo che siano animali nettamente superiori a molti altri, compreso l’uomo, bestia imperfetta che, giusto per dirne qualcuna, invece di godersi la vita si racconta di anima e super io, s’infligge religioni filosofie psicanalisi, si martirizza il cazzo - o le ovaie - prima di decidersi ad agire, foss’anche per trombare. Ma ci addentriamo su un discorso troppo lungo e io scrivo post corti: torniamo ai gatti. In uno dei tanti spadellatoi televisivi, Beppe Bigazzi, che per essere uno che parla di cibo in tv non è neanche una persona stupida, ha ricordato con dovizia di particolari come si cucinavano (e come si potrebbero cucinare ancora oggi) i gatti. Le prefiche dell’animalismo a spruzzo (metodo do’ cojo cojo) si sono scatenate così tanto che il povero Bigazzi è stato fatto fuori dal programma. Programma che già faceva cacare, adesso sarà solo peggio. Ma il punto è: quante casalinghe disperate, dopo aver ascoltato il prode Bigazzi, avranno davvero pensato a Micio come a un simpatico arrosto per cena? Nessuna. Perché i gatti, in Italia, salvo poche zone e (salvo frodi) in tempi più o meno remoti, servono a farci compagnia quando siamo soli, a farci dire «Bella vita, la sua!» quando li vediamo dormire, a far finta di avere un figlio quando ci cachiamo in mano a pensarne uno nostro. Insomma soddisfano il nostro egoismo di bestie imperfette: un po’ come bondi con lo psiconano, a pensarci bene.

11 commenti:

  1. l'hanno fatto fuori???? nooooooooooooooooo


    sei un grande. sempre. e io ti adoro. tié.

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  2. lo soddisfo al cubo il mio egoismo di bestia imperfetta!

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  3. In effetti sa anche a me molto molto molto di ipocrita e imbecille, come i dirigenti RAI, messi lì non si sa perchè. A parte il fatto che io Mazinga (Europeo tigrato e carogna) lo minaccio di farlo finire in forno un giorno sì e l'altro pure, non mi sembra che quel signore abbia poi detto una cosa tanto sconvolgente (chiedere a Vicenza per dettagli).

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  4. In casa nostra bazzicano un gatto che finge di credersi randagio nonostante stazioni per ore e giorni sui nostri letti e divano e un coniglio nero, chiamato Denzel dalla legittima proprietaria e DiEsse da una delle sue sorelle (Coniglio-Di-Secondo) che ogni due per tre gli si avvicina dondolandogli davanti al muso un sacchetto di patate.
    Nonostante ciò, non ho mai seriamente pensato alla frollatura delle loro carni, prima e dopo il Bigazzi-pensiero.
    però mia nonna mi raccontava di gat-conigli mangiati in tempi di guerra e mi spiegava come distinguerne le ossa. Conoscenza puramente teorica, per me. Almeno credo.
    E' comunque singolare pensare come nella stessa trasmissione tra qualche settimana si sciorineranno ricette con abbacchi e agnelli, senza minime remore. O al massimo si suggerirà di far vivere i poveri agnellini, sostituendone la carni con quelle dei pacifici vitelli.
    Questione di gerarchie. Bigazzi doveva essere abbastanza lontano dai vertici.

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  5. Bigazzi è devastato dall'arteriosclerosi. Mai sentito nessuno qua, da queste parti dire che ha mangiato un gatto. Persino i vecchi che mi raccontano della guerra, mi dicono che morivano di fame, ma i gatti mai sfiorati. Bigazzi è simpatico, però. Come tutti i vecchietti un po' svitati.

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  6. ladoratrice: e dillo che per il tuo nick ti sei ispirata a me ;)
    a_i: avessi spazio lo farei anch'io!
    bionda: anch'io minaccio il mio, ma mangerei proprio poco poco
    sandali: hai centrato il punto. e poi, secondo me, gli amanti degli animali avrebbero cose molto più importanti di cui lamentarsi
    evaso: non so, credo dipenda dalle zone. d'altra parte, la fame e la miseria sono brutte cose

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  7. Arrivo troppo tardi per le chiacchiere, vero? Vabbè, fa lo stesso. Farò un monologo.
    1)Provate a prenderla Velvet -la mia coinquilina gattonska europea tigrata con la striscia rossa in fronte- se ci riuscite, a scotennarla e a metterla in padella. Farà gli occhi dolci e non avrete cuore. Se la sculaccio, lei fa le fusa. Titolo: come fare fesso un essere umano femmina dedito alla coltivazione della propria personalissima imperfezione
    2)Si dice che nel salento si mangino, i gatti. Però. giuro, mai assaggiato uno.

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  8. ms: mai troppo tardi per chiacchierare, in effetti mi chiedevo dove fossi finita. comunque anche il mio gatto si comporta così. e sì, il suo scopo è proprio quello

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  9. Velvet è piccola: non lo fa apposta. Neanche flap flap, fa di proposito. La assolvo, a lei.

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  10. fuori tempo massimo ma vi consiglio, miei cari amichetti amanti dei gatti ma non in senso culinario, la lattura del libro: Cento modi per il gatto di addestrare il proprio umano.
    fra le tante: " Far ridere il vostro umano è il segreto per averlo in pugno. Un umano che ride impiegherà poco a trasformarsi nel vostro pusher di erba gatta"

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  11. eri: tu non sei mai fuori tempo massimo!

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