venerdì 7 agosto 2009

informazioni di vincent


Lo so, siamo quasi a Ferragosto. Ma io lo odio e per di più lavoro, quindi beccatevi 'sto post serissimo. Il fatto è che ieri sera ho visto la seconda parte di Nemico pubblico n. 1 e un interrogativo che stava già lì a ruminarmi in pancia è schizzato fuori con tutti i suoi acidi succhi di perché. Insomma, fatti salvi la redenzione e, soprattutto, il perdono, che appartengono a un cattolicesimo da cartolina e sono le belle parole con cui si infiocchetta una grande ipocrisia – non si può pretendere il perdono, soprattutto dai parenti delle vittime («Io vi perdono ma voi vi dovete mettere in ginocchio», cazzo tutte le volte che la rivedo quella donna è il mio incubo-risveglio in lacrime da 17 anni) – com'è possibile che qualcuno riesca a concepire, se non a mitizzare, Bonnie & Clyde, Jacques Mesrine, Vallanzasca, la banda della Magliana, persino Pietro Maso o Erika e Omar, gente che ha ucciso solo per soldi e/o potere, nient'altro che soldi e/o potere porcocazzo, mentre noi – che pure non abbiamo lutti con cui convivere giorno dopo giorno – noi non abbiamo nessuna... no, comprensione no, perché la follia di quella stagione non può essere giustificata... ma non riusciamo ancora a guardare in faccia il terrorismo rosso o nero, mirato o stragista, storicizzandolo, pensandolo nel contesto in cui accadeva, con tutto quello che c'era e che giocava intorno, riflettendo sul fatto che un ideale (distorto, orribile, assurdo, folle ma pur sempre un ideale) quelli che adesso tentano dopo 20-30 anni di rifarsi una vita, almeno ce l'avevano? E perché ci fa così paura sentirli parlare quando, se vogliamo, possiamo benissimo contraddirli o non ascoltarli?

3 commenti:

  1. Non lo so. Forse per lo stesso motivo delle ronde. O forse no.

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  2. o delle rondini? confé

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  3. credo delle rondelle, che com'è noto, non fanno primavera

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