mercoledì 3 novembre 2010

se avessi fatto economia avrei una laurea o dei soldi da parte?


Nel 1987 avevo 18 anni, Oliver Stone non aveva ancora fatto Talk radio e JFK, e gli unici buoni motivi per vedere Wall Street potevano ragionevolmente essere Sean Young e Daryl Hannah nella speranza che, anche fugacemente, apparissero nude. Per quel che ricordo, la speranza naufragò miseramente e io mi annoiai. Per questo, prima di gettarmi sul sequel, avrei tanto voluto rivedere l'antefatto con gli occhi del magnifico quarantenne che sono diventato. Ahimè, però, il tempo (soprattutto quello meteorologico) è tiranno e così l'altro giorno, senza ripasso, mi sono infilato nel cinema più vicino. Beh, Gordon Gekko è invecchiato più di me, e il film, che si perde in un melenso finale hollywoodiano che non vi racconterò ma che capirete dopo il primo quarto d'ora, ruota tutto intorno a questo assunto: Gekko, che pure si aggiorna e perde il pelo ma non il vizio, in confronto agli speculatori di oggi è una mammoletta, uno che chissà come qualche principio riesce ancora a recuperarlo in qualche meandro della propria coscienza. Mah. La partecipazione di uno strepitoso Eli Wallach (ma quanti anni ha?) e il leit motiv delle bolle danno una marcia in più al film, ma il tutto è troppo tagliato con l'accetta, Shia LaBeouf è simpatico come un brufolo sul culo (molto meglio il rapido cameo dell'imbolsito Charlie Sheen) e Carey Mulligan sogna inutilmente di essere Audrey Hepburn.

5 commenti: